Emanuela Tittocchia torna protagonista sul piccolo schermo con i nuovi episodi di Centovetrine

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Emanuela Tittocchia sul set di Centovetrine

Emanuela Tittocchia sul set di Centovetrine

Una torinese con Napoli nel cuore. L’eclettica attrice e conduttrice Emanuela Tittocchia si racconta a  Vogue And the City con la spontaneità e l’empatia che la caratterizzano.

Una laurea in Architettura alle spalle, impeccabile in qualsiasi ruolo in cui si cimenti, Emanuela si muove con disinvoltura tra tv e teatro. Conquista per la sua bravura, ma anche per la sua bellezza e simpatia. A breve finalmente la rivedremo sul piccolo schermo nei panni di Carmen Rigoni. Dal 6 giugno al 5 agosto alle 8.50 (al posto di Mattino 5)  i fan dell’amata soap Centovetrine potranno, infatti, gustarsi le ultime 72 puntate, mai andate in onda in Italia. Ad annunciarlo è stato il settimanale Tv Sorrisi e Canzoni.

Chiediamo subito ad Emanuela un commento a caldo.

Sono molto contenta del ritorno in tv di Centovetrine – dice l’attrice – abbiamo lavorato tanto e sarebbe stato un peccato non mettere a frutto il nostro impegno. E’ stato un lavoro corale, sono circa un centinaio le persone che ruotano intorno alla soap, ma anche di memoria e di impegno personale di ciascuno di noi. Certo avrei preferito la messa in onda allo stesso orario di sempre, ma va bene così. A Torino si dice “piuttosto che niente meglio piuttosto”, anche se non è propriamente la mia filosofia di vita.”

Che cosa ti ha lasciato la tua esperienza a Centovetrine?

Mi ha regalato tantissimo, a livello formativo. Quando interpreti un personaggio per tanti anni cambi insieme a lei. E’ stato bello crescere insieme a Carmen, 15 anni fa era diversa da quella di oggi. Merito anche della bravura degli autori, che crescendo a loro volta, riescono a cogliere i tuoi cambiamenti modificando anche la scrittura e i dialoghi del personaggio. Il percorso di Carmen si è evoluto nel tempo, prima  commessa, poi impegnata con il lavoro al pub, poi ancora ufficio stampa fino ad arrivare alla direzione del giornale Cento, dove nelle puntate inedite,  non si lascerà sfuggire qualche scoop. È cresciuta senza raccomandazioni. In questo purtroppo mi rispecchia.”

Conta sempre meno la meritocrazia?

“È un po’ una mentalità italiana, non siamo in un paese in cui la bravura paga. Mi è piaciuto molto ciò che ha detto in proposito Fabrizio Corona, durante l’intervista al Maurizio Costanzo Show. E’ stato molto interessante, perché ha raccontato l’Italia e il nostro mondo. Il nostro, purtroppo, è un paese in cui non c’è meritocrazia. Il pubblico comunque capisce e sceglie. Se  so che un attore si fidanza io per prima  sono curiosa è una cosa normale che queste cose funzionino. Una news di questo tipo su un giornale cattura l’attenzione. Ma non si dovrebbero creare personaggi e attori a tavolino frutto esclusivamente del gossip. Oggigiorno se fai un film devi avere un nome forte che alletti gli sponsor, però non è detto che un attore, anche bravissimo e quotatissimo,  sia giusto per quel ruolo particolare.”

 

Emanuela Tittocchia

Emanuela Tittocchia

In cos’altro ti assomiglia la tua Carmen di Centovetrine?

Carmen è molto più santa di me, dice ridendo Emanuela.  Non ha mai litigato con nessuno, nemmeno con i suoi fidanzati, nelle situazioni più spiacevoli. Cerca sempre un punto di incontro con gli altri. Io in diverse occasioni avrei reagito in tutt’ altro modo, sarei stata meno diplomatica. In comune però abbiamo un forte  un senso della giustizia. Quando vedo un atteggiamento arrogante nei confronti di una  persona più debole mi va il sangue alla testa.”

La cosa che ti fa più arrabbiare?

“L’ingiustizia, le persone che si approfittano del disagio o della debolezza di degli altri. Gente che sputa sentenze e cattiverie. Penso che alla fine ti torni tutto indietro.”

Capitolo Isola dei famosi: quest’anno a Mattino 5 hai commentato il reality,chi preferivi tra i due finalisti Giacobbe Fragomeni o Jonas Berami?

“Giacobbe per tutta la vita! Capisco se avesse avuto un carisma eccezionale o una bellezza particolare,  mi sarei inchinata, ma Jonas non ha nulla di così speciale. Di più belli,  più simpatici e che dicono meno parolacce ne possiamo trovare tantissimi. Sì,  ha interpretato una fiction, ma non dobbiamo portarlo agli onori  per forza.”

Fiction, conduzione televisiva, teatro sono espressioni artistiche diverse che utilizzano linguaggi diversi. Come riesci a trovare sempre la chiave giusta per entrare in empatia con il pubblico?

“Forse perché mi diverto. Non capisco come non ci possa divertire a fare il mio lavoro. E questo le persone lo percepiscono, sentono la passione che metti in quello che fai e la tua spontaneità. E poi sono grata di quello che ho, non do mai nulla per scontato.”

Di recente hai dichiarato che  sposeresti un napoletano, è vero?

“Assolutamente sì, amo Napoli vorrei andare a vivere lì. I napoletani sono più diretti, più divertenti. Hanno sempre una battuta, mi piace il modo in cui prendono la vita. E poi amo Totò. Già a 7 anni ero pazza di lui, scrivevo le frasi dei suoi film. Nella mia follia a volte mi dico, forse non trovo persona con cui stare perché la mia anima è sua. Mi sento un po’ una sua creatura mi esprimo con le sue frasi, guardo le situazioni che lui raccontava e sorrido….”

Emanuela Tittocchia

Emanuela Tittocchia

Raccontaci come è nata la tua passione per il teatro

“E’ nata fin da quando ero giovanissima. Studiavo Architettura e contemporaneamente frequentavo la scuola al Teatro Nuovo di Torino. Alla mattina ero all’ università,  al pomeriggio a teatro. Poi ha prevalso sempre di più l’amore per quest’ultimo. Gli studi di Architettura li ho vissuti come hobby, ma con buoni risultati. Ho proseguito più che altro per mamma e papà, che ci tenevano.  Ci ho messo impegno e poche aspettative.  Alla fine mi sono laureata con  108/110 con una tesi di cui vado molto fiera.”

Lo spettacolo teatrale che ricordi con più affetto?

“Ho un bellissimo ricordo di  “Ma non andare in giro tutta nuda”. Mi sono divertita molto. Era un lavoro di qualità, una compagnia di attori bravi, tutti giusti per quei  ruoli, per quei personaggi. Adesso c’è tutta un’altra atmosfera. Oggi sono tutti più  arrabbiati. Io invece vorrei tornare a quella spensieratezza.”

Prossimi progetti in cui ti vedremo impegnata?

“In embrione ci sono un progetto musicale e uno teatrale, con uno spettacolo di Pirandello… del resto il teatro era e resta il mio primo grande amore.”

Amo Totò. Già a 7 anni ero pazza di lui. Mi sento un po’ una sua creatura, mi esprimo con le sue frasi, guardo le situazioni che lui raccontava e sorrido…







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